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Conferenze stampa

OPERAESTATE FESTIVAL VENETO 2022 E FONDAZIONE LUCA: DEDICATO A CANOVA

OPERAESTATE FESTIVAL VENETO 2022 E FONDAZIONE LUCA: DEDICATO A CANOVA
24 Giugno, 2022

L’estate del bicentenario canoviano e del grande cinema si apre nei giardini di Villa Ca’ Erizzo Luca. Dal 30 giugno al 3 luglio, sarà Antonio Canova il protagonista della tradizionale rassegna cinematografica negli splendidi giardini della villa, tra docufilm ed influenze neoclassiche nella storia del cinema.

(Bassano del Grappa) Operaestate Festival e Fondazione Luca rinnovano la loro collaborazione per la cultura e lo spettacolo, ambientando, come da tradizione ormai consolidata, quattro imperdibili appuntamenti con il grande cinema negli incantevoli giardini di Villa Ca’ Erizzo Luca, sede del Museo Hemingway e della Grande Guerra, dal 30 giugno al 3 luglio alle ore 21.30, con una programmazione ispirata all’arte di Canova, e una presentazione, prima di ogni film, a cura del   giornalista Alessandro Comin, direttore della redazione di Bassano del Giornale di Vicenza.

Nell’anno del bicentenario canoviano sono diversi gli eventi dedicati al celebre artista nel programma di Operaestate festival: non solo il weekend di danza, Dedicato a Canova (22 – 24 luglio, Bassano del Grappa), o gli incontri tra musica e narrazione con Luca Scarlini, ma anche la tradizionale rassegna cinematografica a Villa Ca’ Erizzo Luca.
 

Dedicato ad Antonio Canova vuole essere un omaggio all’illustre scultore, celebrandone l’influenza nell’arte cinematografica, tra rimandi alla sua vita e al suo spirito inquieto, echi e ispirazioni, citazioni e riecheggiamenti dell’estetica neoclassica. Per completare l’esperienza della visione, ogni film sarà presentato dal giornalista Alessandro Comin che unirà pillole di storia del cinema a riferimenti all’estetica neoclassica, tipica dell’opera di Canova, da ricercare attentamente nelle pellicole selezionate.

Inaugurazione il 30 giugno con il documentario del 2015 di Francesco Invernizzi Canova (2018), che racconta, grazie anche ai preziosi interventi di Mario Guderzo e Vittorio Sgarbi, un artista schivo e inquieto, che ha restituito respiro alla materia immobile. Una produzione capace di emozionare tutto il mondo, un viaggio tra i capolavori assoluti di un artista amato e ambito da tutti i potenti, il cui lascito è oggi presente nei più grandi musei, da Roma agli Stati Uniti. Invernizzi mette a fuoco la figura di un personaggio culturalmente simbolico, proprio come i soggetti mitologici tanto amati dallo scultore.

Abiti e arredamento “stile impero”, tipici dei tempi in cui era in vita Canova, fanno da sfondo alle scene del film La Marchesa Von…, film del 1976 del regista francese Eric Rohmer, tratto dall’omonimo racconto di Heinrich von Kleist, in programma venerdì 1° luglio.

Un film che fece conoscere Rohmer al grande pubblico italiano, e che gli valse il Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes, con una storia che prende le mosse dal 1799, all’epoca dell’invasione delle truppe russe dell’Italia Settentrionale, e che vede protagonista una marchesa alla ricerca della verità, e alle prese con una società che la giudica colpevole nonostante si proclami innocente: un’occasione per il regista di rielaborare il concetto di “falso colpevole”, derivato da una lettura critica di Hitchcock, in un film caratterizzato da un’attenzione quasi maniacale al décor, alla recitazione e ai dettagli d’epoca.

La programmazione continua sabato 2 luglio con L’anno scorso a Marienbad (1961) di Alain Resnais, un film di grande successo, acclamato dalla critica di tutto il mondo. Una storia d’amore in cui passato, presente e futuro si confondono in un’atmosfera onirica, sottolineata dalla ricca e gelida scenografia: un sontuoso albergo europeo. Un universo di stucchi e marmi in cui si aggirano gli ospiti del palazzo, tra cui un uomo che sostiene di aver già incontrato la giovane protagonista, nonostante lei non abbia alcun ricordo del loro incontro. Una tensione crescente che infine vede la donna cedere alle parole di quell’uomo sconosciuto e accettare di andare con lui verso un avvenire incerto.

La rassegna si conclude domenica 3 luglio, con un ultimo capolavoro di Aleksandr Sokurov: Franconfonia, Il Louvre sotto occupazione (2015), definito dalla critica “una struggente elegia di bellezza”. Sokurov, come un vero storico dell’arte, si mette sulle tracce di J. Jaujard, conservatore del Louvre al momento dell’occupazione nazista e di F. Wolff-Metternich, arrivato da Berlino per ispezionare l’inestimabile patrimonio culturale del museo e trasferirlo in Germania. Due nemici con un comune obiettivo: preservare le opere d’arte dalla distruzione della guerra. Un’elegia all’idea di museo, non come mero contenitore, ma come depositario del codice genetico di una nazione, ma anche un requiem alle opere andate perse per sempre a causa delle razzie di guerra.

Una rassegna che intreccia storia, arte e bellezza, per un programma di film che forse sarebbero piaciuti anche ad Antonio Canova, ma che sicuramente sono stati ispirati dalla sua arte.

Informazioni e prenotazioni:

Biglietteria Museo Hemingway e della Grande Guerra: 0424.529035 –info@villacaerizzoluca.it

Tutto il programma del Festival su www.operaestate.it

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